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Coltivare speranza su un pianeta al collasso
Autori:

Pietro Corazza

Coltivare speranza su un pianeta al collasso

Questo testo affronta una questione a cui solitamente si preferisce non pensare, ma che oggi risulta fondamentale: il collasso eco-climatico, che è inestricabilmente legato al collasso del nostro modello di società. Nel corso del testo verranno esplorate alcune dimensioni di possibilità e di apertura creativa: come ripensare il nostro stare al mondo e sperimentare nuovi modi di costruire comunità.

Pagine: 272

ISBN: 9788835181712

Edizione:1a edizione 2025

Codice editore: 10359.4

Informazioni sugli open access

Questo testo affronta una questione a cui solitamente si preferisce non pensare, ma che oggi risulta fondamentale porre al centro della riflessione, pedagogica e non solo: il collasso eco-climatico, che è inestricabilmente legato al collasso del nostro modello di società. Ci si confronterà con le analisi di studiosi e studiose che mettono in luce come il collasso delle nostre società industriali sia ormai inevitabile, perché derivante dall’intreccio di molteplici crisi interconnesse e irreversibili: climatica, ecologica, energetica ed economica. Si tratta di un annuncio non facile da digerire. Eppure questo libro si fonda sulla convinzione che riconoscere la realtà del collasso, senza cercare di sfuggire alle emozioni difficili che questa consapevolezza può suscitare in noi, abbia un grande potenziale di trasformazione, individuale e collettiva. Infatti, se è vero che il collasso comporterà una disgregazione degli stili di vita e del tipo di società a cui siamo abituati, è vero anche che al suo interno si apriranno spazi per ripensare le cose in modo diverso e non essere costretti a riproporre le dinamiche tossiche che caratterizzano le attuali società industriali. Perciò, dopo aver analizzato le principali teorie scientifiche sul collasso, nel corso del testo verranno esplorate alcune dimensioni di possibilità e di apertura creativa: come elaborare le emozioni difficili, il dolore e il lutto; come riscoprire la nostra connessione con la rete della vita; come creare immaginari non distopici sul collasso e sulle reazioni degli esseri umani ad esso; come ripensare il nostro stare al mondo e sperimentare nuovi modi di costruire comunità.

Pietro Corazza è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca includono: il collasso eco-climatico e le sue implicazioni sociali e pedagogiche; il ripensamento del concetto di intelligenza collettiva nell’ambito delle piattaforme digitali e dell’Intelligenza Artificiale; la Philosophy for/with Children and Communities; la Pedagogia degli Oppressi e il Teatro dell’Oppresso. È facilitatore di laboratori “The Work that Reconnects” dedicati all’elaborazione emotiva e filosofica del collasso eco-climatico.

Introduzione

Quali eco-pedagogie per un’epoca di collasso?

  • Diversi modi di intendere l’educazione ecologica
  • L’educazione ecologica alla luce del collasso
  • Ascoltare le preoccupazioni delle giovani generazioni e andare oltre la modernità coloniale e insostenibile
  • Verso un’eco-pedagogia della speranza attiva, della complessità e dell’assunzione di responsabilità

Riconoscere il collasso

  • Collasso climatico ed ecologico
  • Collasso energetico ed economico
  • Le società moderne sono destinate a spegnersi
  • Che aspetto potrebbe avere il collasso? Scenari di insicurezza alimentare
  • Che aspetto potrebbe avere il collasso? Disomogeneità nel tempo e nello spazio

Affrontare un annuncio scioccante

  • Meccanismi di difesa che ostacolano la consapevolezza del collasso
  • Affrontare la consapevolezza del collasso: il percorso interiore e quello esteriore
  • Il pericolo più grande: reprimere il nostro dolore per il mondo
  • Onorare le emozioni difficili e il dolore per il mondo
  • Elaborare il lutto e affrontare la morte delle società industriali
  • “The Work that Reconnects”: riconnettersi con la rete della vita e il tempo profondo

Un’altra fine del mondo è possibile

  • Vivere, non solo sopravvivere
  • Cosa ci aspettiamo dagli esseri umani: guerra di tutti contro tutti o reti solidali?
  • Decostruire il mito del progresso ma anche l’idea che gli umani siano un virus distruttore: possiamo vivere in equilibrio con gli ecosistemi
  • Problematizzare la scienza moderna e il dualismo natura/cultura
  • “There is no alternative”?
  • Quali prospettive politiche?
  • Imparare a costruire processi decisionali condivisi e valorizzare l’intelligenza collettiva, con umani e non-umani

Conclusioni

Bibliografia

Ringraziamenti

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