Classificazione delle cascine del Parco Agricolo Sud Milano

Nell'area di cintura metropolitana milanese interessata dal Parco Agricolo Sud Milano sopravvivono ancora oggi più di cinquecento cascine a corte.

Un emblema della grande pianura irrigua lombarda, il cui destino è diviso fra i diversi strumenti urbanistici e normative edilizie di sessantuno amministrazioni comunali.

Per arginare il crescente degrado di questo importante patrimonio architettonico e paesistico, l'Ente Gestore del Parco si è proposto di individuare le strade per un recupero compatibile con gli interessi privati e collettivi e sostenibile per i fabbricati, per gli utenti e per il territorio.

Un recupero spesso difficile e complesso che non può certo prescindere da una attenta valutazione delle peculiarità e delle problematiche dei diversi nuclei in tema di valori e vincoli territoriali, di posizione e di possibilità d'intervento.

La classificazione delle cascine, proposta in questo volume, rilegge l'esistente nella sua complessità dando modo di identificare vantaggi e svantaggi del recupero e costruire quindi una base per indirizzare gli interventi.

Uno strumento che il Parco offre a tutti i suoi utenti, pubblici e privati, per ripensare insieme ai nuovi usi per i vecchi edifici e conseguire quello che è e dovrebbe essere l'interesse comune: la valorizzazione del patrimonio locale.

Stella Agostini (Palermo, 1960), architetto, ha orientato i suoi studi nel settore della pianificazione territoriale e paesistica svolgendo attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze del Territorio del Politecnico di Milano. Attualmente opera presso l'Istituto di Ingegneria Agraria dell'Università degli Studi di Milano dove ha conseguito il dottorato di ricerca sul recupero e riuso dei fabbricati rurali. Svolge un'intensa attività su questo tema, con articoli e interventi a convegni; è autrice di Recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio. Le cascine lombarde (con O. Failla e P. Godano, Angeli, 1997) e Architettura rurale: la via del recupero (Angeli, 1999).