Controllo sociale e criminalità.

Partendo da un circondario rurale della Sicilia nella seconda metà dell'800 e attingendo notizie dagli archivi comunali e del Registro fondiario, dalle serie demografiche, dalla memorialistica e dalle numerose inchieste parlamentari che in quegli anni ebbero come oggetto la Sicilia, gli autori mettono a fuoco le dinamiche sociali e i meccanismi istituzionali e informai! di controllo.

Emerge una conflittualità prevalentemente orizzontale che solo raramente contesta esplicitamente I' assetto sociale.

Né violenza né mafia: il controllo passa attraverso le dinamiche demografiche e quelle patrimoniali, Il linguaggio e le istituzioni unitarie, dando vita ad una società obbediente e litigiosa., dove l'ordine gerarchico è garantito da forme di dipendenza personale.

La ricerca conduce a riflettere sulle consolidate interpretazioni del ribellismo rurale e del banditismo, visto qui prevalentemente nelle loro radici sociali, e getta uno sguardo curioso su episodi e protagonisti della vita quotidiana quale viene "rappresentata" sulla scena del tribunale.

Daniele Pompejano (Messina, 1950) è ricercatore presso la cattedra di Storia contemporanea della Facoltà di lettere dell'Università di Messina. Autore di diversi saggi di politica e storia sociale, ha pubblicato per la casa editrice Savelli "Nel vento del sud...." (1981).

lda Fazio (Messina, 1958) laureata presso la cattedra di Storia contemporanea all'Università di Messina, partecipa ad un gruppo di ricerca su "Rapporti sociali e politici in Sicilia nella transizione allo Stato unitario".

Giovanni Raffaele (Messina, 1950) ricercatore presso la cattedra di Storia contemporanea della Facoltà di lettere dell'Università di Messina. Ha studiato le dinamiche della società rurale attraverso la fase di transizione postunitaria e attraverso queste è giunto alla ricerca sulla criminalità. E' coautore con Pompejano del volume "Nel vento del sud..".