Il mito del Perù
Pagine: 366
ISBN: 9788820430283
Edizione: 2a edizione 1991
Codice editore: 1337.5
Disponibilità: Fuori catalogo
Pagine: 366
ISBN: 9788820430283
Edizione: 2a edizione 1991
Codice editore: 1337.5
Disponibilità: Fuori catalogo
La leggenda del Perù è un elemento essenziale della sua storia. Subito dopo la Scoperta, le terre peruviane occupavano tutta una gran tavola colorata nell'Atlante delle Contrade Immaginarie, tra le Isole Fortunate, il paese di Bengodi e la Repubblica d'Utopia. Anche sulle vicende contemporanee si proietta, allungato dai secoli, l'ambiguo profilo d'El Dorado e nei discorsi politici risorgono i vetusti sovrani dell'impero incaico. Leggende prima che fatti, idee prima che statistiche, perché in tutto il mondo occidentale questo paese fu noto prima come mito e leggenda, e solo assai più tardi come popolo e Stato. Nessun'altra terra ha goduto, e sofferto, di un simile destino.
Un grande maestro, Antonello Gerbi, ripercorre la storia di questo antico mito, della sua origine e della sua diffusione nel Vecchio Mondo. Nel primo e più corposo di questi «saggi americanistici» l'autore analizza, fra l'altro, l'utilizzazione polemica dell'aurea leggenda da parte di amici e nemici della Spagna; le reazioni provocate dall'afflusso in Europa e in Asia del metallo americano e la sua influenza sullo sviluppo del pensiero economico moderno; il contributo della figura mitica del «nobile peruviano», distinta da quello del -nobile selvaggio», alla formazione dell'ideologia liberale. Un ampio affresco dove si intrecciano audacemente storia economica e storia delle idee.
La seconda parte comprende alcuni interventi di carattere generale, in cui si spazia dalle talora ingenue descrizioni dei primi viaggiatori del Cinquecento fino allo sviluppo della teoria hegeliana sull'immaturità del Nuovo Mondo, teoria esaminata sia nelle sue radici settecentesche che nei suoi tardi riverberi ottocenteschi.
La terza parte riunisce quattro saggi eruditi e circostanziati (Benedetto Croce li avrebbe definiti ,studii eleganti»), che costituiscono altrettanti corollari al classico lavoro di Gerbi sulla presunta debolezza e impotenza del continente americano.
Tutti i lavori raccolti in questo volume si ricollegano dunque, per un verso o per l'altro, al tema generale dell'«America vista dall'Europa» e delineano un vero e proprio itinerario alla ricerca della genesi di molti giudizi e pregiudizi, sul Nuovo Mondo e sulle sue genti, ancor oggi vivissimi.
Antonello Gerbi (1904-1976), nella vita -pratica» capo dell'Ufficio studi della Banca Commerciale Italiana, ha svolto un'intensa attività di ricerca nel campo della storia delle idee. Agli studi americanistici si è avvicinato nel corso di un decennale soggiorno in Perù (1938-1948), che ha dato come frutti principali: La disputa del Nuovo Mondo. Storia di una polemica. 1750-1900 (Milano-Napoli, Ricciardi, 1955 e 1983) e La natura delle Indie Nuove. Da Cristoforo Colombo a Gonzalo Fernández de Oviedo (Milano-Napoli, Ricciardi, 1975). In precedenza aveva pubblicato: La politica del Settecento. Storia di un'idea (Bari, Laterza, 1928); La politica del romanticismo. Le origini (Bari, Laterza, 1932) e Il peccato di Adamo ed Eva. Storia della ipotesi di Beverland (Milano, La Cultura, 1933).
Contributi:
Collana: Saggi di storia
Argomenti: Storia politica e diplomatica
Livello: Saggi, scenari, interventi
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