La norma, il senso, il controllo

Si tratta di riflettere ancora sul rapporto tra diritto e realtà. Il problema è quello dell'efficacia. O meglio, si tratta di chiedersi: che cosa corrisponde, nella complessità dei rapporti sociali, all'applicazione formale delle norme? La filosofia e la teoria generale del diritto, nelle loro più note espressioni speculative, che qui si richiamano, hanno spesso offerto a questo interrogativo una risposta preconcetta, fondando per diverse vie il mito della possibile corrispondenza della norma alla realtà, della possibile armonia tra coscienze e contenuti normativa.

La storia della crisi e dell'evoluzione delle società industriali ha dimostrato quanto questo mito sia strumentalmente riconducibile alle ragioni degli interessi dominanti. Anche la sociologia del diritto corre il rischio di vedere limitato il suo compito e il suo oggetto, soprattutto in un periodo in cui la complicatezza e la sperimentata difficoltà del cambiamento dell'esistente spingono la sua ricerca verso più precise forme di legittimazione, in quanto strumento di ricostruzione dell'efficacia normativa in crisi. Si tratta allora di attribuire alla stessa con più decisione il compito dello studio della società, nella sua concretezza, sottraendola a funzioni ancillari, senza, peraltro, allontanarla dalla specificità del suo oggetto. La praticabilità di questa indicazione viene qui verificata attraverso la rilettura di due autori che pur muovendosi entro modelli assai distanti, se non contrapposti, significativamente in questi anni sono stati al centro dell'attenzione di aree culturali e di ricerca in buona misura coincidenti: Foucault e Luhmann. Per il primo si tratta di collocare definitivamente la sua idea di potere al di fuori di ogni metafisica e di ogni schema verticistico, nel reticolo dei microcosmi sociali, il che sollecita l'intuizione di stimolanti continuità con l'analisi marxiana.

Per il secondo la rilevazione di diverse contraddizioni interne al modello pone in luce quanto lo stesso tenda ad espungere dai suoi contorni la realtà dei fatti, soprattutto attorno ad un nodo cruciale: il rapporto tra senso di sistema e senso di soggetto, come aspetto cardine della questione dell'efficacia e della legittimazione delle norme. Questo itinerario si svolge proponendo tre questioni di fondo: il diritto come processo materiale complesso, concretizzato dall'intrecciarsi dei rapporti sociali; il controllo sociale, come struttura complessiva degli stessi, in quanto orientata a limitare le tendenze destabilizzanti; il senso, come nuovo terreno fondamentale di esplicazione del conflitto.