Una città, la guerra

Nella Milano dei primi anni della guerra mondiale, in una città intimorita e quasi paralizzata dalle crescenti privazioni e dalle offese belliche, la polizia e le spie fasciste assistono al graduale e inarrestabile manifestarsi di un'opposizione operaia alla guerra e al fascismo. Inizia così una lotta che segna la città, e con essa l'Italia intera, per tutti gli anni Quaranta. Dalla periferia e dall'hinterland industriale la classe operaia sferra un attacco al cuore della città, al potere economico che vanta di essere il più influente d'Italia. La sorregge una cultura del lavoro e la guida un'ideologia politica che vanno maturandosi e consolidandosi nel corso delle lotte della Resistenza e che le consentono di guadagnare il consenso di ceti e gruppi sociali che stanno ben oltre i confini del proletariato.

Ma quanti occupano il centro della città non possono assistere inerti all'avanzata di questa minaccia. A partire dai mesi centrali della Resistenza essi cercano una collocazione politica che garantisca loro di poter legittimamente intervenire nel dibattito politico postbellico; dilazionano poi il confronto decisivo fino a quando la situazione politica interna ed internazionale non permette, alla fine degli anni '40, di snidare gli avversari da quel ,fortilizio operaio» da cui avevano preso le mosse i mitici scioperi del 1943...

Questa vicenda, che determina per gran parte le sorti e gli equilibri politici e sociali dell'Italia repubblicana, vede prendere posizione rispetto alle forze sociali le formazioni politiche antifasciste, le squadre di Salò, le sue polizie, i tedeschi; e infine la stessa istituzione che, sola fra tutte, sembra reggere alla tragedia della guerra: la Chiesa, guidata a Milano dalla prestigiosa figura del cardinale Scusare.

La ricerca è condotta su un'ampia documentazione archivistica, sulla stampa legale e clandestina, sulla memorialista; il libro è scritto in una forma che lo destina a un pubblico non esclusivamente accademico; è corredato da un'esposizione critica delle fonti documentarie e da una ricca bibliografia sulla storia italiana del periodo.

Luigi Ganapini, professore associato di Storia d'Italia del sec. XX all'Università degli studi di Trieste, è autore di saggi di storia italiana del '900 editi in volumi collettanei e in riviste specializzate; ha pubblicato Il nazionalismo cattolico. Cattolici e politica estera in Italia dal 1871 al 1914 (Bari, Laterza, 1970)