Dibattito tra economisti italiani di fine Ottocento
Pagine: 352
ISBN: 9788846443359
Edizione: 1a edizione 2003
Codice editore: 363.33
Disponibilità: Esaurito
Pagine: 352
ISBN: 9788846443359
Edizione: 1a edizione 2003
Codice editore: 363.33
Disponibilità: Esaurito
Il libro discute alcuni aspetti della scienza economica italiana di fine Ottocento (e primi Novecento), alla luce anche del confronto tra le due principali riviste scientifiche del tempo: il Giornale degli economisti e La riforma sociale .
È l'epoca che vide affermarsi il marginalismo con la riscoperta di Gossen e con le opere di Jevons, Walras e Menger, e nella quale dominarono molti altri economisti di sommo valore, tra i quali si collocano non pochi studiosi italiani, partecipi e protagonisti di una cultura che andava sviluppandosi a livello autenticamente internazionale, quali Pantaleoni, Pareto, de Viti de Marco, Mazzola, Barone, Nitti e molti altri ancora a fare da corona.
L'Italia unita muoveva i suoi primi passi. Inoltre, si usciva da una cultura economica confusa e balbettante. Vi erano perciò le condizioni adatte perché si potesse ricorrere agli ideali, all'immaginazione e alla fantasia per guardare ai concreti problemi del paese, in una varietà di posizioni riconducibili rispettivamente (e all'ingrosso) al liberismo del Giornale degli economisti di Pantaleoni, de Viti de Marco e Mazzoli gli orientamenti "storicistici" della Riforma sociale di Nitti. Si realizza così, dall'una e dall'altra parte, un intreccio robustissimo tra problemi economici, scienza dell'economia, metodo e indicazioni di politica economica, in un dibattito animato da studiosi che, non per caso, erano insieme economisti e militanti politici, idealisti e scienziati.
E forse qualcosa si è perso del modo di fare scienza economica in quel tempo. Per questi motivi, il libro, più che una semplice narrazione di fatti e teorie, vuole essere un invito alla riflessione attorno alla lezione senza tempo che hanno proposto i grandi che sono venuti prima di noi.
Italo Magnani è professore ordinario di Economia politica nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pavia. La sua produzione scientifica è ininterrotta dal 1969 e si compone di libri e di articoli apparsi in Italia e all'estero. Tra i libri: La teoria pura dell'equilibrio della città e gli effetti delle imposte (Angeli, Milano, 1971); Il finanziamento dei trasporti pubblici nelle aree metropolitane (n. monografico di "Strade e traffico", sett.-ott. 1974); Edilizia e sviluppo urbano (il Mulino, Bologna, 1978 in coll. con Gilberto Muraro). Tra gli articoli: Le istituzioni della crisi , in "Mondo economico", 1978; Attorno ai limiti della scienza economica ed alle modalità ed ingredienti del suo progresso , in "Economia pubblica", 1993; Il marginalismo e il ruolo dello stato nel sistema economico , in "Rivista di politica economica", 1995.
Collana: Economia - Teoria economica - Pensiero economico
Argomenti: Storia del pensiero economico
Livello: Studi, ricerche
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