Educazione contro droga

Sarebbe un errore fondare le speranze di risolvere il problema droga su programmi e strategie sociali educative che non siano basati su livelli istituzionali di competenza, essenzialmente tendenti a salvaguardare gli esposti e a cercare di ridurre quelli che sono stati definiti "ì flussi d'oro dell'illecito mercato". Le masse di giovani che si accostano giornalmente alla droga e ne fanno uso rendono più difficile il raggiungimento di tale traguardo.

L'autore di questo saggio, indicando innanzitutto rimedi per una migliore interazione della personalità del tossicomane con l'ambiente sociale, prospetta un tentativo, chiaro e penetrante, di razionalizzare l'assetto strutturale del problema mobilitando gli educatori. Viene pertanto postulata "una visione del problema droga non già a livello di indiscriminato permissivismo o di assoluta liberalizzazione, ma di cultura del nostro tempo, che privilegi la conoscenza, dia la necessaria informazione, crei una coscienza vigile, attiva e consapevole, senza cinismo e ipocrisie circa l'organizzazione criminosa e le sue aree di sviluppo, fatte di luoghi, di persone, di circostanze". "L'opera della società che intenda proteggersi dalla droga -osserva ancora l'autore- è correlata strettamente all'educazione, alla formazione di un nuovo credo pedagogico, a un rinnovato valore di vita a cui i giovani possano affidare aspirazioni e speranze con maggiore fiducia, allontanandosi definitivamente dal sentiero della droga e indirizzando il loro cammino verso mete più fruttuose. Forse la soluzione del problema droga sta proprio qui, nella ricerca e nella valorizzazione di una connessione produttiva tra le componenti che costituiscono gran parte dei valori che guidano la persona umana nelle sue fasi di programmazione e di controllo.

Giuseppe Mastroeni, professore associato di sociologia nella Facoltà di magistero di Messina, dopo gli studi filosofici, specializzatosi in sociologia, ha insegnato presso la Scuola di perfezionamento in psicopedagogia di Messina e, successivamente, è stato professore ufficiale di sociologia del lavoro nella Facoltà di economia e commercio, corso di laurea in scienze statistiche e demografiche.

Tra le sue pubblicazioni: Note su terrorismo e violenza nella società italiana (1970-1980), Messina, 1980; L aggressività nel rinnovarsi del pensiero sociologico, Messina, 1981; Giuseppe Capograssí: tra fílosofia del diritto e sociologia, Messina, 1983; Maurice Duverger e l'analisi documentaria in Sociología, Roma, 1984.