L'Armenia: un'isola nella montagna

In un'epoca in cui molti confini hanno perso d'importanza, in una regione dove l'eterogeneità e i problemi delle minoranze sono la regola, l'Armenia si afferma oggi, dopo la frantumazione dell'Unione Sovietica, come Stato nazionale omogeneo, relitto della Grande Armenia vagheggiata dalla tradizione.

Luogo di transito delle vie carovaniere, passaggio obbligato nelle relazioni e negli scambi - ma anche nei confronti e negli scontri - fra Oriente e Occidente, l'Armenia si conferma "isola" naturale, culturale, religiosa, storica e politica nel contesto di un'affascinante montagna antropizzata e contestata, uniforme e variopinta. Sorta, o meglio risorta, a Stato indipendente nel 1991, l'Armenia manifesta una concreta vitalità e "territorialità", che può forse essere definita mistica. Una diaspora lontana, numerosa e influente, la sostiene culturalmente ed anche economicamente, mentre le tradizioni spirituali della madrepatria sono al centro di una solida rete internazionale, intellettuale e civile, che potrebbe inserire l'Armenia stessa nella vita culturale, politica ed economica di tutto il mondo. "Un isola nella montagna", propongono gli autori di questo libro - protagonisti di un recente soggiorno di studio in Armenia, conclusosi con un seminario internazionale italo-russo-armeno - basandosi su analisi geografiche (fisiche e antropiche), storiche letterarie, filosofiche; ma un'isola che ha avuto intense relazioni culturali con tutto il mondo civilizzato, e che si propone oggi decisamente di rompere l'isolamento guardando al futuro.

L'opera si rivolge in primo luogo agli studenti e ai cultori di Geografia umana e di Geografia regionale, ma anche a tutti coloro che si interessano di discipline geografiche, letterarie, storiche e filosofiche in genere, nonché a chi sente il bisogno di conoscere meglio la realtà di uno dei più affascinanti fra i Paese dell'ex Urss.

Berardo Cori è professore ordinario di Geografia umana nell'Università di Pisa. Fra le sue pubblicazioni, un'opera apparsa nel 1989 ( L'Europa orientale e l'Unione Sovietica , Utet, Torino, 2 voll.) ha descritto dettagliatamente, alla vigilia della frantumazione dell'Urss, la realtà geografica dell'immenso Paese.

Monica Meini è dottore di ricerca in Geografia urbana e regionale (Consorzio fra le Università di Trento, Pisa, Genova e Torino). Ha al suo attivo diverse pubblicazioni nel campo della Geografia umana.