Titolo Rivista STUDI JUNGHIANI
Autori/Curatori Stefano Fissi
Anno di pubblicazione 2024 Fascicolo 2024/59
Lingua Italiano Numero pagine 12 P. 47-58 Dimensione file 0 KB
DOI 10.3280/jun59-2024oa18133
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Jung distingue due forme di pensiero, logico-discorsivo e per immagini, che sono alla base della relazione tra inconscio e coscienza. Il lavoro con le immagini assume una crescente importanza nella sua teoria in seguito agli studi sull’alchimia. Questi ultimi, assieme alle teorie della meccanica quantistica, lo conducono a una visione unitaria del mondo in cui non vigono le leggi dello spazio-tempo e della causalità, ma l’unità tra spirito e materia dell’unus mundus, in base alla quale egli interpreta i fenomeni di sincronicità. Per altre teorie è l’identificazione proiettiva che determina le interazioni circolari presenti nelle diadi madre-bambino e analista-paziente, ed è all’origine della capacità di pensare e della costituzione dell’area transizionale e del terzo analitico intersoggettivo. Quindi la spiegazione dei fenomeni di sincronicità attraverso l’ipotesi dei nessi acausali si deve confrontare con il paradigma dell’intersoggettività.
Parole chiave:; imaginatio; unus mundus; identificazione proiettiva; funzione alfa; fenomeni transizionali; terzo analitico intersoggettivo
Stefano Fissi, Imaginatio alchemica e nessi acausali versus terzo analitico intersoggettivo nella spiegazione dei fenomeni sincronici in "STUDI JUNGHIANI" 59/2024, pp 47-58, DOI: 10.3280/jun59-2024oa18133