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Balkrishna Bhosale

Microcosm Exploration of Bangladeshi and Afghan Migrant Workers in Ancona, Italy

PRISMA Economia - Società - Lavoro

Fascicolo: 1 / 2025

The purpose of this paper is to share an experiential account of my visit to Ancona in Italy. The focus of this paper will be on a vibrant small community of Bangladeshi ethnic groups that have residentially and economically been concentrated near Ancona railway station. This paper is an exploratory attempt to understand their arrival, and overall living in Ancona. There has been considerable debate around the topic of migrants, some countries show resistance and others remain protective of them. Social forces like globalisation and liberalization have created a situation where discussions of immigrants are needed to understand the political environment of destination countries. There is no doubt that social economic and political crises in different parts of the globe have compelled them to move in different directions. In Europe, too native people were forced to move outside of their countries of origin to places where the favourable political environment could accommodate them as immigrants and allow these immigrants to equally adjust to their social and cultural milieu as well as to learn to accommodate in the culture of a county of arrival and manage their existence in the new socio-economic frame. On a macro scale, there are issues of terrorism, national security, racism, identity, and conflict in the labour market and so on. With increasing globalization moving out of their native land to explore opportunities for livelihood and employment has increased, these immigrants are also looking for a conflict-free environment, the aspirations and dreams of immigrants are to improve their lives, but their arrivals impact the social, economic, and political situations of destination countries. The obligations and impulses of immigrants need deeper understanding, especially their daily existence, issues related to inclusivity and their social identity in changing economic scenarios in different parts of Europe.

Francesco Orazi, Davide Lucantoni

Il ruolo delle tecnologie digitali nella mediazione delle relazioni istituzionali e dei processi di apprendimento nelle scuole italiane

PRISMA Economia - Società - Lavoro

Fascicolo: 1 / 2025

Le tecnologie digitali hanno fatto breccia nel sistema educativo durante la pandemia, non solo per scopi di apprendimento ma anche come strumenti di mediazione delle relazioni istituzionali tra scuola, famiglia, insegnanti e studenti, sebbene il dibattito sul tema fosse già sviluppato da diversi anni. Alla luce di ciò, la ricerca è stata condotta - tra il 2019 e il 2020 - in un complesso scolastico marchigiano, per indagare come l’uso delle nuove tecnologie possa incidere sia sulle relazioni istituzionali tra scuola e famiglia sia sulla qualità dell’apprendimento, sviluppando competenze e attitudini degli studenti. Metodi qualitativi e quantitativi sono stati utilizzati per analizzare dati raccolti tramite la somministrazione di un questionario a un campione ragionato di insegnanti. I risultati hanno mostrato che l’interpolazione di spazi fisici e virtuali per mediare le relazioni sociali e le modalità di interazione tra contesti privati, pubblici e istituzionali si rivela problematica. Ciò, a causa della grande stratificazione di informazioni, linguaggi, pratiche e rappresentazioni, che determina una condizione di frammentazione all'interno della quale scuola, famiglia e insegnanti cercano di trasmettere ai bambini valori e conoscenze coerenti. Tali aspetti, dovranno essere oggetto di un'attenta programmazione politica sia a livello nazionale che europeo, valutando anche la possibilità di introdurre figure professionali (ad esempio educatori, psicologi, assistenti sociali) di mediazione nel dialogo tra scuola e famiglia e dedicate alla consulenza e al supporto degli studenti.

Giovanni Torrente

Il diritto allo studio universitario nella morsa del carcere: note da una ricerca sul campo

PRISMA Economia - Società - Lavoro

Fascicolo: 1 / 2025

L’articolo trae spunto dall’esperienza, in qualità di docente e volontario, presso il Polo universitario della Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno”. Il polo universitario presso l’istituto penitenziario subalpino costituisce la prima esperienza di didattica universitaria in carcere che, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, ha conosciuto un processo di progressivo ampliamento ed istituzionalizzazione, sino a giungere alla creazione di una rete di poli universitari che in Italia si riconoscono nella Conferenza Nazionale Universitaria Poli Penitenziari-CNUPP. Le riflessioni proposte adottano una prospettiva sociologica per interrogarsi sull’impatto prodotto all’interno del sistema penitenziario e di quello accademico da tale processo di istituzionalizzazione. Muovendo dal caso torinese, l’autore presenta delle considerazioni, sia sui risultati ottenuti grazie all’esperienza dei poli universitari penitenziari, sia sugli aspetti ad oggi più problematici.

Alessandro Ricci

Hamas e la Teoria del partigiano di Carl Schmitt. Geopolitica del conflitto a Gaza

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 3 / 2025

Il conflitto di Gaza scoppiato a seguito degli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023 si sta configurando sempre più come “guerra asimmetrica”, o ineguale, tra l’esercito regolare israeliano e Hamas. Sebbene Hamas sia stata annoverata come formazione terroristica da paesi appartenenti al blocco Nato in aggiunta a Israele e Giappone, il gruppo presenta caratteristiche peculiari che collimano con le categorie politiche e – si potrebbe aggiungere – geopolitiche individuate da Carl Schmitt nel libro pubblicato nel 1963 dal titolo Teoria del partigiano. In questo trattato, infatti, il teorico tedesco, partendo dalla considerazione dei nuovi scenari bellici e dalla crisi dello Stato nel panorama internazionale, mette in evidenza gli elementi che hanno caratterizzato le formazioni partigiane nella storia otto-novecentesca, enfatizzando, tra gli altri, anche il fattore geografico. Prendendo le mosse dal quadro teorico ed epistemologico formulato da Schmitt, annoverando anche la letteratura geografica già presente sul tema, il presente articolo si pone l’obiettivo di inserire Hamas e il conflitto a Gaza all’interno di una cornice di riflessione critica non ancora sviluppata in letteratura e che potrebbe contribuire a meglio comprenderne la natura e a rivedere, potenzialmente, lo stesso intervento bellico nel teatro vicino-orientale.

Martina Loi, Alice Salimbeni

Per un’altra transizione. Resistenze anticoloniali alla speculazione energetica in Sardegna

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 3 / 2025

La transizione energetica è stata promossa come una strategia fondamentale per affrontare la crisi climatica e promuovere lo sviluppo sostenibile. Tuttavia, manca una discussione critica sulla distribuzione ineguale di costi e benefici, specialmente nei territori marginalizzati. In questo articolo, analizziamo il caso della Sardegna, in cui le logiche estrattive e speculative della transizione riproducono dinamiche coloniali. Attraverso l’analisi del progetto del Tyrrhenian Link e la risposta di un presidio territoriale anticoloniale, evidenziamo il rischio di trasformare l’isola in una zona di sacrificio per la produzione di energia destinata a centri di potere esterni. Radicate in una prospettiva femminista e anticoloniale, proponiamo una lettura transcalare che collega le politiche europee del Green Deal alle esperienze di resistenza nei territori in lotta.

Francesco Ventura

Subaltern geopolitics on the walls: The case of ‘Orso’ in the streets of Florence

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 3 / 2025

How do subalterns circulate geopolitical knowledge? The death of the Italian ‘foreign fighter’ Lorenzo Orsetti in Rojava, while battling with the Kurds against the Islamic State, became the occasion to alter the streetscapes of his hometown Florence, Italy, with informal traces. Drawing on participatory observation and in-depth interviews with three types of agents (artists, political activists, and passers-by), this article contributes to the subaltern geopolitical scholarship with two main arguments. First, it emphasises the significance of mundane spaces for subaltern geopolitical knowledge circulation. Second, it explains why and how political graffiti resonates in Florence’s youth and affects the environment, inscribing the Kurdish struggle in the urban fabric.

Emanuele Sciuva, Caterina Ciarleglio

Verso una geografia della finanziarizzazione urbana italiana: un inquadramento teorico

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 3 / 2025

La finanziarizzazione ha acquisito centralità nei dibattiti accademici e pubblici, in particolare dopo la crisi finanziaria del 2008, evidenziando il crescente ruolo della finanza nei processi urbani. Come risultato, immobili, infrastrutture, e progetti di sviluppo urbano sono stati progressivamente considerati come asset finanziari grazie all’affermarsi di mercati, attori e narrazioni finanziarie. Sebbene questo fenomeno sia stato ampiamente studiato a livello internazionale, in Italia la letteratura rimane limitata. Questa sezione monografica della Rivista Geografica Italiana intende colmare tale lacuna, offrendo una rassegna critica della letteratura e proponendo nuove prospettive per lo studio della finanziarizzazione dal contesto italiano. Gli autori analizzano il dibattito globale, indagando come le dinamiche della finanziarizzazione trovino espressione nel caso italiano, con particolare attenzione a temi quali abitare, affitti a breve termine, progetti di sviluppo urbano e infrastrutture. Questo articolo introduttivo si articola in quattro sezioni: un’introduzione che espone obiettivi e metodologia condivisi dagli autori; un inquadramento teorico che esamina l’emergere della finanziarizzazione come tema urbano; una sintesi dei contributi presenti nel volume; e infine, alcune proposte per sviluppare ulteriormente la ricerca geografica italiana, evidenziando come uno sguardo “dall’Italia” possa arricchire il dibattito teorico internazionale.

Gianluca Bei, Chiara Iacovone

La finanziarizzazione nel mercato degli affitti brevi mediati da piattaforma: una revisione critica della letteratura

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 3 / 2025

La finanziarizzazione del mercato degli affitti brevi (short-term rental, STR) mediati da piattaforma è un tema emergente negli studi urbani critici. La ramificazione e la complessità del mercato STR mediato da piattaforma non consente una lettura lineare dei processi di finanziarizzazione. Per questo motivo l’articolo si pone come obiettivo di analizzare i vari livelli e le modalità con' cui il mercato STR si sta aprendo a questi processi. Sebbene vi siano diversi contributi che hanno investigato questa prospettiva, questa revisione mira a intercettare le lacune e le prospettive di ricerca che possono emergere dall’attuale dibattito sul tema. Attraverso una revisione critica della letteratura, l’articolo delinea i dibattiti nazionali e internazionali su vari livelli di finanziarizzazione in relazione al mercato STR. In particolare, la revisione della letteratura tematica prenderà in considerazione: i) il ruolo dello Stato e della regolamentazione nella facilitazione della finanziarizzazione abitativa attraverso gli affitti a breve termine; ii) la finanziarizzazione dell’abitazione: investimenti buy-to-rent e buy-to-sell legati agli STR; iii) la finanziarizzazione dell’offerta: strategie proposte da piattaforme e property manager per incentivare gli investimenti negli STR, come micro-finanziamenti, prestiti, ipoteche. Infine, verrà presentato il dibattito italiano sul tema, evidenziando come i gap presenti nella letteratura internazionale si possano rintracciare anche in questo contesto dove è necessaria una ricerca più attenta agli attori e alle pratiche finanziarie che caratterizzano Airbnb.

Con l’avvento del XXI secolo, è riaffiorato un dibattito internazionale sulle grandi trasformazioni urbane nelle città globali, ponendo tuttavia poca attenzione alla finanziarizzazione immobiliare, ovvero al trattamento degli immobili come beni finanziari. Negli ultimi decenni, molte aree urbane si sono trasformate in distretti terziari, con il capitale fondiario convertito in capitale finanziario, influenzando l’urbanistica. In Italia, la finanziarizzazione ha portato alla concentrazione del capitale bancario e alla professionalizzazione del settore immobiliare. Questo studio analizza gli effetti della finanziarizzazione nei casi di Expo-Mind a Milano e Tiburtina-Pietralata a Roma, esaminando la ‘via italiana’ alla finanziarizzazione di attori, strumenti e pratiche delle trasformazioni urbane.

Una svolta infrastrutturale globale attraversa gli studi sulla città. Un consenso generale che equipara le infrastrutture allo sviluppo sociale ed economico determina un significativo aumento negli investimenti richiesti per infrastrutture della circolazione come reti elettriche, oleodotti, sistemi fognari, o ferrovie. Se l’infrastrutturazione di un territorio era in epoca moderna dominata dalla spesa pubblica, l’affermarsi di regimi neoliberisti ha caratterizzato una radicale trasformazione delle forme di finanziamento infrastrutturale, nel segno della privatizzazione e della finanziarizzazione. Questo articolo si pone l’obiettivo di offrire una mappatura concettuale per leggere questi processi, illustrando le ragioni fondanti, gli attori e gli strumenti della finanziarizzazione delle infrastrutture urbane e di considerare, alla luce dei temi emergenti nella letteratura internazionale, alcune future linee di ricerca sul territorio italiano.

L’articolo si propone di analizzare, a partire da una analisi socio-giuridica, il tema della gestione delle malattie croniche in ambito scolastico, evidenziando le principali sfide e diseguaglianze territoriali insite nell’attuale quadro normativo. Attraverso un’analisi documentale dei principali strumenti legislativi e delle linee guida operative, il contributo esamina l’evoluzione storica e il contesto normativo che ha portato all’adozione di politiche volte a garantire il diritto all’istruzione e la tutela della salute degli alunni affetti da patologie croniche. In particolare, lo studio mette in luce come in assenza di un atto avente cogenza normativa per la gestione delle malattie croniche a scuola, il quadro nazionale si articoli attraverso una molteplicità di protocolli e di documenti di indirizzo a livello regionale e locale che mirano a garantire sia il diritto alla salute che quello all’istruzione. Vengono evidenziate le tensioni derivanti dalla scarsa integrazione tra politiche educative e sanitarie e le conseguenze che tale disallineamento comporta per l’inclusione e il benessere degli studenti. Le riflessioni critiche proposte suggeriscono la necessità di un ripensamento dei meccanismi normativi, finalizzato a promuovere una maggiore coerenza tra diritto e prassi educativa in grado di favorire una gestione più integrata e inclusiva delle malattie croniche a scuola.

Davide Diamantini, Mirella Ferrari

Sostenibilità e imprese: l’eco-corporate welfare in un distretto industriale

SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

Fascicolo: PRE / 1900

The article explores the relationship between sustainability, welfare and businesses in an Italian industrial district, studying various practices adopted by companies of different sizes between 2023 and 2024. The research, combining quantitative and qualitative methods and taking inspiration from GRI and ESRS standards, highlights a possible correlation between the crisis of the welfare state, the ecological crisis and environmental paradoxes. Eco-corporate welfare, emerging from the intersection of the plans investigated, highlights critical issues such as the gender pay gap and the under-representation of women. The companies analysed demonstrate virtuous practices that can serve as models to be followed, capable of creating a truly sustainable green scenario

Cristina Calvi

Dall’aula al reparto pediatrico: la scuola in ospedale (SiO) come spazio di agency e continuità educativa

PRISMA Economia - Società - Lavoro

Fascicolo: 1 / 2025

La Scuola in Ospedale (SiO) rappresenta un servizio essenziale per la tutela congiunta dei diritti all’istruzione e alla salute dei minori, così come sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dalle disposizioni costituzionali italiane. L’articolo ricostruisce, innanzitutto, l’evoluzione normativa che, dalle prime circolari ministeriali del 1986 alle Linee di indirizzo nazionali del 2019, ha progressivamente definito la SiO come struttura scolastica autonoma, flessibile e inserita a pieno titolo nel percorso terapeutico del giovane paziente. Adottando la prospettiva della New Childhood Sociology, il contributo analizza la tensione tra i principi di protection/provision e quello di participation che permea i contesti di cura pediatrici. In tale cornice, la SiO emerge come spazio privilegiato in cui l’agency dei bambini e degli adolescenti viene riconosciuta e rafforzata: il rapporto quasi sempre uno a uno con l’insegnante consente agli studenti-pazienti di negoziare tempi, contenuti e modalità di apprendimento, attenuando l’asimmetria di potere tipica della scuola ordinaria e contrastando l’isolamento prodotto dalla malattia. Parallelamente, l’insegnamento in ospedale impone ai docenti un’alta capacità di adattamento ai ritmi clinici, competenze relazionali avanzate e la gestione di relazioni multiple con équipe sanitarie, famiglie e scuole di provenienza. Tale complessità trasforma gli insegnanti in figure chiave di una comunità di cura multidisciplinare, in grado di ricomporre frammenti di normalità nella quotidianità ospedaliera e di fungere da ponte simbolico con la vita esterna. Infine, il lavoro evidenzia criticità strutturali - numero limitato di sezioni, mancanza di un protocollo nazionale uniforme per la presentazione del servizio ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, carenza di ricerche che coinvolgano direttamente gli studenti-pazienti - e avanza l’esigenza di potenziare investimenti, formazione e studi partecipati per consolidare la funzione terapeutica ed educativa della SiO. Il quadro che ne risulta configura la scuola ospedaliera come istituzione “straordinaria” e imprescindibile nella riduzione delle disuguaglianze educative e di salute in età evolutiva.