Il nome e la cosa.
Quando la mafia non si chiamava mafia
Pagine: 304
ISBN: 9788846400222
Edizione: 1a edizione 1997
Codice editore: 320.21
Disponibilità: Esaurito
Pagine: 304
ISBN: 9788846400222
Edizione: 1a edizione 1997
Codice editore: 320.21
Disponibilità: Esaurito
Il pianeta "mafia" non è mai sufficientemente esplorato. La nascita, lo sviluppo, l'evoluzione del fenomeno continuano a prestarsi ad analisi diverse. In questo volume, la prospettiva storica e quella tecnico-giuridica si intrecciano nel tentativo di avviare a soluzione problemi che, isolatamente considerati, risulterebbero di difficilissima interpretazione.
La mafia è una cancrena gravissima della società siciliana (e ormai non solo di essa).Ma ritorna di attualità un antichissimo interrogativo: essa è un fenomeno unitario e continuativo, una "cosa" sola? Ovvero sono esistiti, nei secoli, una serie di fenomeni diversi, cui si è attribuito - per varie ragioni - lo stesso "nome"? Se è così, quanto ha inciso tale tendenza sulle forme di manifestazione e sull'affermazione della "cosa"? Il quesito non è fine a se stesso. Il "nome" è diventato, infatti, il collante principale, se non l'unico, intorno al quale si è dipanata la matassa delle vicende siciliane. Non solo di quelle attuali e di quelle del recente passato, ma persino di quelle relative ad epoche in cui la parola "mafia" non era stata ancora coniata.
Ma vi è di più: al giorno d'oggi, il "nome" ha acquistato una valenza ed un significato - non sempre precisi - pure al di fuori degli originali contesti di riferimento. A fianco della "mafia", sono sorte le "mafie". Per sconfiggerle definitivamente, occorre il concorso di tanti fattori: uno di essi è un'informazione completa ed obiettiva.
Giovanni Tessitore è ricercatore presso l'Università di Palermo ed insegna Diritto e Procedura penale presso il polo didattico della Facoltà di Lettere di Agrigento. Ha perfezionato i propri studi presso la Harvard Law School di Cambridge (Usa) ed è autore di libri ed articoli sul fenomeno mafioso: Cesare Mori. La grande occasione perduta (1994), "La nuova legge antimafia ed il precedente modello americano", "Emergenza e garantismo nella legislazione antimafia dall'Unità al fascismo". Da tempo alterna gli studi giuridici a quelli storico-sociali sulla Sicilia: da ultimo ha pubblicato il saggio Ruggero II (1995), finalista al premio "Rhegium Julii" per il 1996.
Contributi: Giovanni Fiandaca
Collana: Diritto e società
Argomenti: Storia sociale e demografica - Sociologia giuridica e della devianza
Livello: Studi, ricerche
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