Scrivere in inglese, scrivere all’inglese (nota critica)

Titolo Rivista SOCIETÀ E STORIA
Autori/Curatori Marco Gentile
Pubblicazione Online First 22/10/2024 Fascicolo 2024/186
Lingua Italiano Numero pagine 16 P. 1-16 Dimensione file 81 KB
DOI 10.3280/ss2024-18518
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L’istituzione nel 2006 dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario ha contribuito ad aumentare la pressione su studiosi e ricercatori del campo umanistico sia nella direzione della “produttività”, sia nell’incentivazione all’abbandono della lingua italiana nella scrittura accademica in favore dell’inglese, imposto come unica lingua regolamentare per l’allestimento dei progetti di ricerca. Secondo l’Autore, questo fenomeno, presentato in modo neutro come un mezzo per facilitare lo scambio tra i membri della “comunità scientifica”, danneggia il pluralismo e concorre alla riduzione della complessità dei discorsi. Tra i principali effetti collaterali, si segnalano la traduzione sistematica delle citazioni di fonti in originale, la delegittimazione dello stile e l’espulsione di qualsiasi elemento di letterarietà nella prosa scientifica: tale accanimento livellatore, talvolta applicato in maniera indiscriminata nei processi di revisione tra pari, rifiuta come inutili estetismi elementi sostanziali dei discorsi, e finisce per impoverire gravemente i contenuti delle ricerche pubblicate, discriminando campi di studio caratterizzati dalla massima attenzione al testo e al significato delle parole, come la storia e la filologia.;

Keywords:valutazione della ricerca; scrittura accademica; problemi della traduzione;scientificità della prosa; pluralismo disciplinare

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Marco Gentile, Scrivere in inglese, scrivere all’inglese (nota critica) in "SOCIETÀ E STORIA " 186/2024, pp 1-16, DOI: 10.3280/ss2024-18518