Il bambino reale
Psicodramma analitico e istituzioni della cura infantile
Pagine: 240
ISBN: 9788846434531
Edizione: 1a edizione 2002
Codice editore: 225.3
Disponibilità: Esaurito
Pagine: 240
ISBN: 9788846434531
Edizione: 1a edizione 2002
Codice editore: 225.3
Disponibilità: Esaurito
La questione infantile si presenta come un nodo intorno a cui lavorano le istituzioni che si dedicano ai bambini: famiglia, scuola, presìdi sanitari, giuridici, religiosi, enti rivolti al loro tempo libero e ai loro consumi. Nell'immaginario televisivo il bambino è un piccolo essere soddisfatto, riempito da pannolini e merende, al cui obbligatorio "benessere" concorrono madri e padri amorosi, attenti e felici. Il bambino riesce ancora a condensare attese sociali, a perpetuare gioiose speranze familiari, a convogliare desideri di riscatto: è portatore reale di ideali di cambiamento e di rinnovamento.
E il reale del bambino? Sembra lo si possa piuttosto incontrare al di là di questa veste idealizzante, e solo quando c'è una devianza e una rottura più o meno clamorosa delle forme codificate del legame pedagogico in cui è inscritto: contesa, abbandono, maltrattamento, abuso, forme oscene della cura... Quale accesso allora a una dimensione reale del bambino, non più immaginarizzato come oggetto delle cure, per aprire alla sua esperienza di soggetto?
Questo testo si interroga sulle forme della rappresentazione sociale del bambino, sulle istituzioni della cura in età evolutiva che non sempre s'interessano della sua parola, della possibilità-impossibilità che egli ha di soggettivare la sua storia di soggetto, il posto in cui è collocato dal desiderio dell'Altro - in specie materno - nelle dialettiche complesse in cui la madre è presa oggi in rapporto alla funzione del padre.
Nella dimensione del gruppo, lo psicodramma analitico si propone come una specifica attività dello psicoanalista che lavora nelle istituzioni. L'accoglienza della famiglia, la proposta del lavoro di psicodramma, il rapporto con altre istituzioni curanti, che hanno riferimento teorico in Freud e in Lacan, vengono mostrate nella particolarità del gruppo in psicodramma analitico: è possibile estrarre la questione di ciascun soggetto, proprio a partire da un collettivo in cui nel racconto e nel gioco il rappresentare diventa atto. Attraverso la dimensione collettiva, si può arrivare a far sorgere qualcosa del desiderio singolare cui ciascuno è as-soggettato.
Il testo si rivolge a quanti operano nel campo delle cure infantili, psicologi e psicoterapeuti di bambini, ma anche a quanti - in campi diversi da quello terapeutico - si pongono realmente nella dimensione - autenticamente clinica - di un ascolto rispettoso, che sempre accompagna le cure. Esperienze di gruppi terapeutici con adulti e con bambini, colloqui preliminari, frammenti di terapie individuali s'intrecciano nel testo con elementi di teoria della clinica come apporti, spesso anche volutamente didattici, intesi anche come interrogativi aperti al lettore.
Renato Gerbaudo , psicologo, psicoanalista, lavora da vent'anni nel Servizio materno-infantile della ASL Roma D, dove ha condotto psicoterapie individuali e di gruppo con bambini e adolescenti utilizzando lo psicodramma analitico. Membro didatta della Société d'Etudes de Psychodrame Pratique et Théorique (SEPT) e della S.I.Ps.A. (Società Italiana Psicodramma Analitico, consociata della Confederazione Organizzazioni Italiane per la Ricerca e l'Analisi dei Gruppi). Direttore dell'Istituto della COIRAG di Roma, è docente dell'ICLeS (Istituto per la Clinica dei Legami Sociali) e membro del Forum Italiano del Campo Lacaniano.
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